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Dal 19 ottobre al 31 dicembre ART STOP è FUTURA e continua la riflessione sulla costruzione di un nuovo mondo, lanciata nella precedente edizione. Le artiste e gli artisti coinvolti saranno chiamati ad interrogarsi sul futuro appunto, immaginare di poterlo riscrivere ripartendo dall’essere umano e dalla sua condizione nel mondo attuale, per una rivoluzione quanto mai necessaria.

FUTURA sarà raccontata attraverso le opere delle artiste e degli artisti coinvolti.
FUTURA per raccontare e immaginare attraverso l’arte un mondo possibile.

ART STOP torna negli spazi della metro Cavour del quartiere MONTI con una programmazione trasversale e pronta a stupire il pubblico. Le opere di cinque artisti e una giornata di approfondimento con tutti gli artisti coinvolti animeranno la stazione metro che affaccia su Piazza della Suburra.  Da luogo di passaggio a luogo di espressione artistica, aggregazione e riflessione, un avamposto creativo in pieno centro storico.

 
 

 

 
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2021 | EDIZIONE* 4

TOGETHER

 
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Dal 23 ottobre al 31 dicembre ART STOP è TOGETHER: una riflessione sulla costruzione di un nuovo mondo empatico, proiettato nel futuro ma che parte dalla società e dalle sue istanze.

ART STOP torna negli spazi della metro Cavour del quartiere MONTI con una programmazione trasversale e pronta a stupire il pubblico con le opere di sei artisti, talk di approfondimento e concerti che animeranno la stazione metro che affaccia su Piazza della Suburra.  Da luogo di passaggio a luogo di espressione artistica, aggregazione e riflessione, un avamposto creativo in pieno centro storico.

ART STOP è un progetto prodotto da Nufactory e promosso e sostenuto da ATAC, vincitore dell'Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, e realizzato in collaborazione con SIAE.

 
 

TERRAZZA 

 

Un grande murales, realizzato da Leonardo Crudi, è visibile sulla terrazza con affaccio su Piazza della Suburra, una versione contemporanea dell’Uomo vitruviano di Leonardo, la figura umana quindi come centro del mondo e “misura di tutte le cose”. L’artista romano dà forma inoltre, nelle due opere temporanee esposte nei billboards e nella parte verticale della terrazza, alla campagna promossa da Laleh Osmany #whereismyname, avviata per cambiare l'antica usanza di identificare ufficialmente le donne afghane esclusivamente con i nomi dei loro padri o mariti, chiedendo invece di usare i propri nomi. Volti di donne innestati nei tratti geometrici tipici dell'artista ci guardano chiedendo a gran voce dove sia il loro nome.

leonardocrudi.com

 
 
 

BILLBOARDS

 

Sui billboards nella stazione, si alterneranno le opere di: Leonardo Crudi, Er pinto, Lucrezia Di Canio, Michela Picchi, Guerrilla Spam e Fontanesi che saranno allestite in successione nei due cartelloni esposti in stazione. 

 

L’opera presentata è un inno ai colori: vivaci, distinti eppure perfettamente in sintonia nell’unità dell’immagine. L’intenzione è quella di catturare l’attenzione del viaggiatore per trasformarlo in fruitore dell’opera: la frenesia delle corse in metro è interrotta da questa interferenza. L’unione dei colori, la grande parola centrale e la loro distorsione quasi ipnotica conquistano e seducono la visione. Fermarsi e lasciarsi trasportare dai colori e dal moto, per leggere il reale messaggio dell’immagine riassunto dalla parola TOGETHER: l’essere umano come singolo, rappresentato da un colore ben distinto ma che solo insieme creano il moto e l’unità.

michelapicchi.com

 

Le due opere realizzate per Art Stop Monti da Lucrezia Di Canio sono una rappresentazione minimalista dell’alba e del tramonto. Questi fenomeni naturali creano esperienze collettive che uniscono tutti gli spettatori, e per un attimo li rende tutti uguali.

Come ci racconta la stessa artista: “Dusk and Dawn presenta questo concetto in chiave contemporanea tenendo in considerazione la forte spinta di documentare tutte le nostre esperienze con la tecnologia. Dall’irrefrenabile impulso di digitalizzare la maggior parte delle nostre attività, possiamo trovare una collettività diversa: lo stesso impulso che ci divide nel mondo fisico ci riunisce nel mondo digitale attraverso la condivisione virtuale di questi attimi. L’opera propone un’esperienza collettiva, di un’alba ed un tramonto digitali, incarnando il paradosso di unione e divisione che emerge quando ci ritroviamo davanti a fenomeni naturali ed online”.

Una parte essenziale di Dusk and Dawn, è inoltre il contesto fisico nel quale è istallato: il contrasto tra il dinamismo del trasporto urbano, che ci permette di eseguire routine veloci, ed i fenomeni naturali rappresentati nelle opere, che tendono a farci rallentare per poterli contemplare. L’intenzione è quella di creare un’esperienza collettiva di unione tra gli spettatori in un luogo dove queste connessioni sociali di solito non vengono eseguite.

lucrezia.uk

 

Il secondo artista presentato in questa quarta edizione di Art stop Monti è il poeta anonimo ER PINTO. L’opera esposta, dal titolo MURA-LESS, si concentra sul concetto di muro come barriera personale, sociale e politica; il muro eretto per paura oppressione, dolore o isolamento, un limite e ostacolo che assedia l’animo umano. Solo il lavoro di ogni individuo socialmente consapevole, all’interno di una comunità, permetterà a quelli che decidono di abbattere il proprio muro di trovare una motivazione in più per farlo. Come ci racconta lo stesso artista: “La street poetry o poesia di strada è la poesia che solitamente viene scritta sui muri. Quindi il muro come supporto diventa mezzo di comunicazione, per scambiare, condividere, sentire, emozionarsi. Ma il muro, spesso, viene inteso anche come un limite metaforico e fisico. Sono gli stessi muri “immaginari o meno” che dividono, confinano, alienano. Con la pandemia questi muri sembrano essere diventati insormontabili e indistruttibili.” Per realizzare questa "simulazione di una poesia scritta su muro" l’artista ha preso come riferimento sia la copertina sia il contenuto di “The Wall”, il concept album dei Pink Floyd del 1979. Il titolo del famoso album è scritto, con tratto istintivo, su un muro bianco come fosse un vero e proprio "street poetry". Inoltre, si tratta di un'opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink, che a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un muro mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. L’esito è immaginato da Pink come una sentenza che lo condanna ad abbattere il muro, eliminando le proprie difese, integrandosi con il resto dell'umanità.

erpinto.it

 

Nelle due opere temporanee presentate nei billboards, Leonardo Crudi dà forma alla campagna promossa da Laleh Osmany #whereismyname, avviata per cambiare l'antica usanza di identificare ufficialmente le donne afghane esclusivamente con i nomi dei loro padri o mariti, chiedendo invece di usare i propri nomi. Volti di donne innestati nei tratti geometrici tipici dell’artista ci guardano chiedendo a gran voce dove sia il loro nome.

leonardocrudi.com

 
 

 MUSICA

 

Garage Gang

Garage Gang è un progetto musicale che nasce nel 2018 dalle sperimentazioni sull’app Garage Band per iPhone da parte di un gruppo di ragazzi di Ostia, che pubblicano nello stesso anno il loro album di esordio “Manifesto”. In seguito il collettivo si distacca dalle produzioni su smartphone intraprendendo un percorso musicale fatto di produzioni elettroniche e testi dissacranti che cercano di raccontare la complessità del contemporaneo, come nel loro ultimo album “Boomer Remover”, distribuito dalla Carosello Records.

Spotify garage gang

 

Maggio (Roberto He)

È nato a Roma e ha 28 anni. La scrittura diventa chiodo fisso dall’adolescenza in poi, una passione che cerca e trova uno specchio in cui studiarsi, crescere: quello specchio è Klen Sheet, in primis il nome del cane scomparso a cui Maggio pensa spesso, ma anche e soprattutto la squadra di amici, tutta dedita alla musica e a quella cosa multi-significato che chiamiamo arte. A Milano conosce il producer Tanca, con cui inizia a lavorare perché le parole appese a quei fogli strappati si traducano in musica: nasce così Manuale di sopravvivenza per fiati corti, il primo EP di Maggio e Tanca ma di Klen Sheet in senso esteso: è infatti la crew a seguire lo sviluppo di tutto il progetto, dalle note alla cover. Maggio lavora anche nella moda, bacino diverso ma spesso parallelo a quello della musica. Riguardo quest’ultima, a chiedergli come definirebbe la propria, risponde “emo-rap” ma solo perché poche cose l’emozionano come una barra chiusa a dovere. Raffreddore è il brano con cui segna un nuovo capitolo di carriera, ossia l’ingresso nel roster di Asian Fake, a cui segue Latte Versato, entrambi estratti dall’EP I nostri fallimenti, pubblicato il 22 novembre 2019. Il 2021 è l'anno del primo disco ufficiale, Nel Mentre.

Spotify maggio

Tanca

È un producer, musicista, autore, rapper e cantante italiano, artista Peermusic, 1/3 della band Inni e membro della crew Klen Sheet. La musica di Tanca nasce dai suoi impulsi interiori e si nutre delle sue influenze, che vanno dallo screamo all'hip hop, dal punk all'elettronica. Frontman della band hardcore Backside dal 2015 al 2018, nel marzo del 2017, insieme a Giumo (già membro dei Backside) e Goldreick, dà alla luce il progetto Inni per cui scrive, suona, canta e produce. Nello stesso anno conosce il rapper maggio ed entra nel suo collettivo, il Klen Sheet. Tanca firma tutte le strumentali dell'EP ''Manuale di sopravvivenza per fiati corti'' (Peer Music) e ''I nostri fallimenti'' (Asian Fake) in cui partecipa anche come seconda voce/scream nei ritornelli. A partire dal KLEN TAPE VOL. 0, prima release di gruppo del Klen Sheet, Tanca riapre la strada alla propria voce, e parallelamente alle strumentali firma e interpreta diverse strofe. Words of Dogtown, uscito il 24 settembre è il primo disco che marchia a fuoco il suo esordio ufficiale da solista.

Spotify tanca

 

Visioni Parallele

VISIONI PARALLELE è uno studio creativo multidisciplinare fondato nel 2016 a Roma. Si occupa della diffusione culturale attraverso linguaggi contemporanei con un approccio distintamente curatoriale ed interdisciplinare. L’ibridazione tra linguaggi e visioni degli artisti sono al centro della progettualità dello studio, una realtà in continua evoluzione ed aperta ad ogni forma di contaminazione artistica e linguistica.

visioni parallele

 
 
 

2020 | EDIZIONE* 3

PRESENTE

 
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ANDRECO

CONFLUENCES

ph. Francesco Di Benedetto

ph. Francesco Di Benedetto

L'opera dell'artista Andreco, dal titolo CONFLUENCES, - where the Aniene and the Tiber meet - è un omaggio al territorio. Sulla terrazza l'artista presenta il Tevere che incontra l'Aniene e il suo sbocco naturale, il Mediterraneo; nei due cartelloni presenti in stazione il Tevere sarà il protagonista. Lo sguardo dei passanti sarà trasportato lungo le sue sponde, come a seguire una mappa nautica che mostra il tragitto dell'arteria principale di Roma. Un'arteria che non è di asfalto, ma di acqua e creata dalla natura, ed è sempre stata presente. Il lavoro si inserisce in una rete di opere sui fiumi che l'artista sta portando avanti a livello internazionale, per far crescere la consapevolezza ambientale e climatica e sull'importanza della salvaguardia dell'ambiente. L'intenzione è quella di restituire un nuovo immaginario sui fiumi, corridoi verdi, luoghi di incontro e di socialità e parte dell'ecosistema urbano da tutelare. "Preservare il fiume significa preservare l'ambiente, la salute e il benessere della città e dei suoi abitanti. I fiumi e i macigni – spiega l'artista - sono soggetti a me molto cari, in ogni dove cerco di rendergli omaggio per ribaltare la famosa gerarchia antropocentrica che vede al primo posto l'uomo, poi gli animali, poi le piante ed in fine la materia minerale ed inorganica. Questa visione ha causato una rapida perdita della biodiversità ed una forte alterazione degli ecosistemi, ci ha portato all'attuale crisi ambientale, climatica e sanitaria. Le mie opere vogliono spostare questa gerarchia, mettendo al primo posto le geologie, le rocce inanimate. Le piante, gli animali e gli esseri umani dovrebbero coesistere in una forma mutualistica e simbiotica. L'ambizione delle mie opere è quella di cambiare il punto di vista umano da antropocentrico ad ecocentrico".

andreco.org
climateartproject.com

Per scoprire di più sull’opera di Andreco visita la sezione TALK.

Sonorizzazione di Vincenzo Pizzi a cura di @visioni_parallele
Inquadra con la videocamera del tuo smartphone il QR Code sottostante per scoprire la sonorizzazione creata per l’opera di Andreco.

 
 

SONNO

Back to basics

Back to basics è stato pensato e realizzato nel periodo subito successivo al Lockdown, una riflessione a caldo del periodo appena vissuto. Come ci spiega l'artista SONNO "In Back to basics ho voluto parlare del vuoto. Il vuoto attraverso il distanziamento sociale, negli uffici, nelle scuole e nei parchi deserti a causa della pandemia. Un vuoto fisico che ha fatto emergere una domanda, forse un dubbio nascosto sotto al tappeto del nostro inconscio. Il vuoto, quello vero, nasce da tutto ciò che non hai mai realizzato. Dai tuoi talenti che non hai mai ascoltato e dai tuoi pensieri che non sono diventati mai azione. La libertà è sinonimo di possibilità? Se è così allora questa libertà ha un problema di qualità".

Per guardare il TALK con Sonno clicca qui

 
 

EMANUELE OLIVES

JOURNEY

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Emanuele Olives è il quarto artista coinvolto in questa edizione di Art Stop Monti.

La sua opera dal titolo Journey è stata pensata e realizzata nel periodo subito successivo al lockdown della scorsa primavera, una riflessione a caldo del periodo appena vissuto.  Come ci spiega l’artista stesso “Ho lavorato ispirandomi ai concetti di ecologia, libertà di movimento e riscoperta della città. Dopo la quarantena i cittadini di Roma sembrano essersi sensibilizzati alla salvaguardia dell’ambiente e degli spazi comuni, sempre più persone si muovono attraverso la città in modo sostenibile scegliendo di utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta.

L’illustrazione vuole mostrare un nuovo modo di vivere la città che si apre a nuovi punti di vista di cui non potremmo godere nel mezzo del traffico”. 

Sonorizzazione di Orion a cura di @visioni_parallele
Inquadra con la videocamera del tuo smartphone il QR Code sottostante per scoprire la sonorizzazione creata per l’opera di Emanuele Olives.

 
 

MOSA ONE

Fuori tutto scorre

Fuori tutto scorre è stato pensato e realizzato nel periodo subito successivo al Lockdown della scorsa primavera, una riflessione a caldo del periodo appena vissuto. 

Come ci spiega l’artista stesso “In questi mesi di quarantena ho guardato tanto fuori dalla finestra, visto che era l’unico sbocco che mi poteva collegare con l’esterno, e guardando il parco fuori dalla mia stanza spesso mi veniva da pensare agli uccelli, a quanto siano fortunati di volare liberi come vogliono mentre noi eravamo chiusi in casa.

La finestra, il mare e la barca rappresentano la speranza che tutto possa tornare a scorrere e allo stesso tempo la visione di un futuro incerto, una barca di carta in un mare immenso, la scoperta collettiva della fragilità del nostro genere.

La texture interna è il mio segno distintivo: decorazioni orientali, fiori e colori che si mischiano tra loro, un flusso di coscienza astratto che vuole rappresentare la bellezza interna, come per dire c’è del bello anche dentro casa, anche dentro noi. Una scoperta interiore e una ribellione a questa società moderna che ci forza a concentrarci più su ciò che sembriamo e non su ciò che siamo, la conseguenza dello star a contatto con se stessi riscoprendo il proprio vero essere e le cose che realmente contano in questa vita”.

 
 

SIBOMANA

ARIA

ph. Francesco Di Benedetto

L’opera di Sibomana dal titolo Aria è stata pensata e realizzata nel periodo subito successivo al lockdown della scorsa primavera, una riflessione a caldo del periodo appena vissuto. Come ci spiega l’artista stesso “Aria è una riflessione sul Presente legato alla libertà di movimento, alla libertà di spostarsi e/o di viaggiare, senza limiti, senza divieti e senza confini. Oggi più che mai, dopo la pandemia e il confinamento che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, la libertà di movimento è diventata ancora più essenziale nelle nostre vite. Il disegno rappresenta una donna con un volto sereno, con un accennato sorriso.

I suoi occhi sono chiusi mentre pensa, desidera, sogna la libertà rappresentata da un gruppo di uccelli che volano e girano liberi intorno a lei”. 

Sonorizzazione di Nesso a cura di @visioni_parallele
Inquadra con la videocamera del tuo smartphone il QR Code sottostante per scoprire la sonorizzazione creata per l’opera di Sibomana.

 
 

2019 | EDIZIONE* 2

SCHOOL PROJECT

 
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YOU CHOOSE

Questo lavoro nasce da una ricerca spontanea sul motore di ricerca Google tramite cellulare.

Parte dalla presa di coscienza della realtà in cui oggi viviamo, sempre più intrisa di tecnologia e fatta di stimoli e risposte meccaniche non sempre corrispondenti alla realtà. Quante volte, infatti, durante la giornata ci si ritrova a chiedere qualcosa a Google?

Questo progetto parte proprio da questa riflessione per indagare le nostre modalità di rapporto verso ciò che viviamo. Ma è anche un progetto dedicato alla città di Roma, un invito a scegliere come guardarla. Perché Roma, come dicono gli stessi artisti, può essere “città, casa, famiglia, amore, sporcizia, paura, felicità, disagio, attesa, colori, verde, san pietrini, storia, spontaneità. Sta a noi decidere come vederla o come vorremmo vederla. Da qui il titolo del progetto #youchoose”.

ARTBIT

"Bit” come Biglietto integrato a Tempo. 2 billboard, 240+150 incisioni su supporto rigido. 7+1 possibiltà di piegare a scelta il biglietto obliterato compongono all’interno della stazione il disegno di una circoferenza come città e all’esterno il logo della metro di Roma. Uno scherzo, un gioco o più semplicemnte il modo per lasciare una traccia, una firma grazie alla data e all’ora dell’emissione/scadenza riportata sul retro del bilgietto come simbolo del passaggio del viaggiatore/cittadino nella stazione della metropolita Cavour. 

Il progetto vuole essere una sintesi tra la stampa digitale e il disegno manuale. Stampa digitale su pannelo rigido delle linee che compongono i disegni utilizzate come guide per la successiva incisione e disegno manuale come completamento in itinere dell’opera da parte non di un singolo autore ma da una parte della collettività, da parte della città, Roma."

LOOK DIFFERENTLY

Questo progetto nasce dall’esigenza di spiegare ai passanti e ai turisti tutti gli aspetti e le sfaccettature della città di Roma, così piena di zone e di quartieri inesplorati e poco considerati anche dagli stessi cittadini.

Si vogliono perciò esporre e valorizzare le zone meno turistiche e conosciute della Capitale, site lungo la linea metro B. Nell’opera le foto della città di Roma sono unite a quelle degli sguardi dei suoi abitanti, andando così a formare una più grande immagine finale che raffigura appunto un occhio.

“Look Differently” indaga così la relazione tra i cittadini e la città e invita il pubblico ad avere un punto di vista differente verso il luogo che si abita.

LOST IN PARADISE

Cosa succederebbe se Michelangelo dovesse trovarsi oggi a disegnare le mani della creazione?

Per la realizzazione di questo progetto abbiamo voluto fondere un elemento moderno presente nella vita quotidiana di tutti i giorni, insieme ad un dettaglio di una delle opere più conosciute al mondo Nel primo billboard, la mano di Adamo è ammanettata al telefono; mentre nel secondo, la mano di Dio cerca di afferrare invano quella di Adamo. Attraverso queste immagini si è voluto rappresentare l’assenza di dialogo, causata dal costante uso dei telefoni e della tecnologia in generale.

 

EAT YOUR PREJUDICE

“Eat Your Prejudice” è il titolo scelto per questo progetto che mira a raccontare l’importanza delle diversità tra le persone e la battaglia per l’eliminazione dei pregiudizi. Con progetto si vuole presentare questo delicato tema, attraverso varie e differenti persone che assaporano diverse tipologie di cibo: il mangiare viene quindi scelto come gesto rappresentativo di un momento di condivisione, convivialità e gioia.

I soggetti rappresentati indossano poi vestiti diversi e rappresentativi di diversi stati sociali, così come il cibo che stanno mangiando è in netto contrasto con lo status a cui sembrano appartenere. Si sottolinea così la volontà di andare andare oltre le apparenze e i pregiudizi.

CAMBIA MEZZO

L’imperatore Marco Aurelio, simbolo della città di Roma, viene raffigurato utilizzando la sua rappresentazione della statua che si trova sul Campidoglio.

In questo progetto l’imperatore, sceso da cavallo, mostra fiero il suo biglietto e diventa “testimonial” del trasporto pubblico abbandonando il suo, seppur superato da tempo, mezzo privato.

Un invito ad utilizzare i trasporti a disposizione nella propria città, a favore di un cambiamento ambientale che ci riguarda tutti.

 

2018 | EDIZIONE* 1

OPENING

 
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RUB KANDY

#inTheMoodForLoveRome

 #InTheMoodForLoveRome è l’opera concepita per essere fruita istantaneamente dai passanti, leggibile e comprensibile in ogni lingua, orgogliosamente popolare come si addice ad un luogo ad alta frequentazione.

Gioca sull'emotività, sull'importanza dei luoghi di passaggio, sui ricordi, sull'amore come esperienza comune di ogni essere umano.. è un "breve fil d'amore", si spera a lieto fine, è un elemento grafico che aggiunge valore a un luogo di transito quotidiano, è un dettaglio che resta nel cuore di un giovane turista perso tra le bellezze della città.

 
#inthemoodforloverome-bye-bye

NOEMI DI NUCCI

WEAVING MONTI


"Mi sono focalizzata su tre parole chiave per sviluppare il mio concept, "Roma, i giovani e il viaggio", partendo dalle mie competenze di designer e poi artista. Subito mi è venuta l’idea di realizzare due grandi arazzi, arte nobile e quasi dimenticata forse perché considerata obsoleta. Il mio modo di fare arazzi prevede, invece, una forte componente contemporanea: quella del progetto grafico al computer e la scelta di materiali non convenzionali, unita a una tecnica d’ intreccio del tutto tradizionale.

La tecnica dell’arazzo così realizzata non permette lo sviluppo di forme troppo dettagliate e ricche di particolari e dunque, sulla base della planimetria del Rione Monti ho disegnato geometrie riassuntive dettate dalle principali strade, dai maggiori punti di interesse artistico, istituzionali e delle aree verdi. L’ingresso della fermata, contrassegnata da un esagono, invita l’osservatore ad entrare (nel billboard esterno) o ad uscire (nel billboard interno) grazie ad un gioco prospettico e volumetrico ottenuto dall’uso del colore e dalla manipolazione dell’ordito in l di ferro."

Noemi Di Nucci

GIOVANNI COLANERI

 

"Laurentina" e "Rebibbia"


"Ho voluto disegnare piazze, luoghi di interesse storico, culturale, palazzi ed altro, ubicati nelle aree metropolitane delle due direzioni della Metro B, tenendo come perno centrale la stazione di Cavour e ricreando una sorta di dimensione cittadina surreale. Quindi, uno dei due billboard rappresenta tutto ciò che si può trovare tra Cavour e Laurentina; l’altro ciò che si trova tra Cavour e Rebibbia.

Ho voluto disegnare per ogni fermata un elemento che faccia riferimento alla rispettiva zona e l’ho fatto in modo tale da comporre visivamente nell’illustrazione il nome del capolinea: "Laurentina", per il billboard interno, e "Rebibbia", per quello esterno. Mi piace creare illustrazioni con all’interno oggetti che, assemblati, creano lettere, maiuscole o minuscole. In questo caso, però, ho scelto di non isolarle e ho preferito unirle insieme al resto, inserendole in un vero e proprio contesto urbano osservato dall’alto.

La mia idea è stata quella di illustrare Roma attraverso i gli elementi più familiari al cittadino, ricreando una dimensione familiare collettiva. La dimensione della città, i colori, la vita che nasce dal caos. Dato che sto lavorando molto sulla tipografia illustrata, ho pensato di sperimentarla anche in questa occasione, portandola tra le persone che ogni giorno percorrono questa linea.

Il risultato è stato un mondo onirico e surreale in cui troviamo quelle zone della città che si incontrano viaggiando sulla Metro B. Ho cercato di unire presente e passato facendo condividere loro un unico spazio.

Il bello della tipografia illustrata è scegliere quanto nascondere o rendere visibili le lettere che rappresento. In questo caso ho scelto una via di mezzo, nel senso che i monumenti che compongono le lettere sono sproporzionati, quindi ben visibili, ma allo stesso tempo si mescolano con le persone, le auto, l’ambiente cittadino, creando una Roma surreale.

La selezione dei luoghi è stata effettuata in base alla loro riconoscibilità ma soprattutto ho dovuto selezionare quelli che meglio si prestavano alla morfologia delle lettere che dovevo rappresentare. Oltre ai luoghi chiave delle fermate della Metro B, ho inserito anche altri punti di riferimneto immancabili in una illustrazione."

Giovanni Colaneri

 
 
 
 

VITO GARA

 

#AUTOCENSURA


"#AutoCensura è il risultato dell’accostamento della parola Auto, mezzo con il quale un’alta percentuale di cittadini attraversa la propria città ogni giorno, e la parola Censura, utile in questo caso ad innescare il gioco sia letterale che visivo che viene a materializzarsi nell’immagine.

Tutto questo ha la volontà di indirizzare l’attenzione dell’osservatore, attraverso l’aspetto ironico e giocoso, a interrogarsi su tematiche molto più importanti come l’impatto ambientale che ogni giorno affligge le nostre città. Questa riflessione vuole scuotere la nostra sensibilità in modo da rendere reciproco l’amore che questa città riesce a trasmettere, preservandolo e intensificandolo attraverso una mobilità sostenibile."

Vito Gara

 
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MASSIMILIANO CAFAGNA

VINCENZO GUARINI

 PASQUALE IACONANTONIO

SEBASTIANO MARINI

 


Stratificazione


"La città di Roma, il suo sottosuolo, è l’esito di un processo di stratificazione storica millenaria, di fenomeni differenti: di fatti culturali, di espereinze artistiche, di memorie individuali che trovano compiuta sintesi nella comunnità contemporanea. Il mezzo per indagare tale sovrapposizione nei suoi segmenti temporali è senza dubbio quello della prassi archeologica, che svela testimoneanze secolari initerrrotte. Alla realizzaizone di questo fine interviene in questa città, dalle conformazioni così peculiari, anche la scienza architettonica che si fa discipolina storica, qui chiamata a cintaminare i suoi teoremi con le metodologie archeologiche, in uno scambio ricorrente tra progresso e conoscenza. L’azione dell’architetto che interviene per plasmare lo spazio, diventa a Roma l’anello di congiunzione tra passato e presente, in una continua alternanza del movimento “sopra/sotto”, di dialogo tra diacrona e sincronia che, quasi paradossalmente, mira però al futuro innovativo. In questa città, notoriamente spesso paralizzata, innovazione deve essere sinonimo di “libertà di movimento”. E’ negli interstizi di questo principio che si inserisce il progetto della metropolitana, di trasporto rapido di massa destinato a servizi urbani. 

L’operazione in atto prevede un’invasione del mondo contemporaneo, delle sue moderne infrastrutture nei cunicoli spesso inesplorati del sottosuolo; è il contatto più diretto tra due realtà, dellla comunità per la comunità. 

Trama di tessuto trasparente, ovvero lo strato ultimo, corrispondente alla morfologia delle componenti fisiche, culturali, architettoniche e archeologiche della città contemporanea che rappresenterà la quota di deposito del nuovo accumulo urbano del futuro. Ciò che è sotto gli occhi di tutti, che interviene sulla “faccia a vista” presuppone un recupero consapevole dello stato sotterraneo, esito a sua volta di un processo di sovrapposizione, dall’andamento imprevedibile," ma indirizzabile."

Pasquale Iaconantonio

 
 
 
 

LAURA TISTARELLI
E
SOFIA MELETTI

 

tUrbe


"Il progetto“tUrbe”, un ibrido tra i termini “tu”, “tube” e “Urbe”, ossia le parole chiave del nostro progetto: “tu” perchè la nostra opera artistica ha bisogno di un protagonista per esistere, “tube” perchè in inglese significa metropolitana, “Urbe” perchè in latino significa Roma.

La prima proposta per il billboard all’interno della stazione della metropoli-tana Cavour è un’installazione interattiva. 

Siamo partite dalla parola “ROMA” e il suo bifronte “AMOR”.  Concettualmente abbiamo diviso il billboard in due parti: la parte sinistra è “riflessa” sulla parte destra e il tutto si trova al di sopra di uno specchio.  La scritta ROMA con al di sotto il profilo di una persona rivolta verso destra diventa AMOR con il profilo di una persona rivolta verso sinistra. In questo modo abbiamo ricreato l’attimo prima di un bacio, una delle scene più roman¬tiche hanno desiderato da sempre immortalare.

Volevamo creare un progetto malleabile alle esigenze e ai desideri di tutti, ma soprattutto che fosse interattivo. Abbiamo quindi scelto di usare un materiale specchiato, che rispetta i giusti requisiti per poter giocare con l’opera artistica stessa: la puoi osservare di sfuggita, la puoi usare come specchio per controllare se sei in ordine o ti puoi immedesimare nei profili delle due sagome neon e scattarti una foto."

"La seconda opera posta all’esterno, anche lei come la prima, è stata creata per farti fermare.

Solitamente nelle stazioni metropolitane ci sono delle mappe che ti aiutano ad orientarti e a capire dove sei. Noi siamo partite da questo concetto e l’abbiamo stravolto completamente.

Abbiamo creato la mappa di Roma, ridisegnando la sua suddivisione in quartieri, tutto su uno sfondo di pixel colorati. La percezione visiva è quella di un quadro di natura impressionista: inizialmente un mix di colori, ma mano a mano che ci si avvicina salendo le scale, si riconoscono i diversi pixel che vengono associati alla legenda accanto. Un insieme di dati reali di Roma e dati emotivi ti accompagnano alla scoperta di una delle città più antiche e suggestive di sempre.

Il progetto in questione è creato per sorprenderti e ricordarti perchè ami Roma. Il progetto in questione è creato per sorprenderti e ricordarti perchè ami Roma. Aspiriamo infatti ad incuriosirti e a fermarti, anche solo per un attimo, nella tua vita frenetica. Questa mappa ti farà compiere un percorso tra le emozioni e le suggestioni che solo questa città ti sa trasmettere."

Laura Tistarelli e Sofia Meletti