BILLBOARDS

 

Sui billboards nella stazione, si alterneranno le opere di: Michela Picchi, Fabiola Sangineto, gli scarabocchi di Maicol & Mirco e Niccolò Berretta, che saranno allestite in successione nei due cartelloni esposti in stazione. 

 

Futuro 90 —
      In occasione della sesta edizione di Art Stop, intitolata SUPER VICINO, l'artista Niccolò Berretta ci introduce in Futuro 90: un'esplorazione sulla complessità del tessuto urbano di Roma. Due ritratti, uno con i protagonisti a figura intera, l'altro in piano medio, entrambi con i soggetti eretti in posa frontale e lo sguardo diretto verso l'obiettivo, si manifestano come frammenti di un archivio fotografico in continua evoluzione. Realizzati davanti a un negozio iconico, ormai fantasma, in via Giolitti, questi ritratti sono l'eco visiva dell'essenza di un luogo cruciale di Roma, il microcosmo della stazione Termini.

      In questa serie, Berretta cattura con innata sensibilità la poesia del tessuto urbano, fondendo la schiettezza e sincerità della posa frontale dei suoi soggetti con elementi urbani vissuti ma trascurati, come la serranda e l’insegna dal sapore retrò. Questo dialogo visuale, intriso di memoria e presente, diventa un manifesto tacito delle dinamiche sociali. La sua prospettiva, affinata da anni di documentazione di ritratti in contesti urbani, ci invita a una lettura più profonda, mettendo in luce le sfumature degli spazi liminali, come un negozio abbandonato davanti alla stazione, rivelando storie nascoste e trame sottese nel tessuto urbano.


instagram.com/niccoloberretta/

 
 

— Piove o — La penso più
Nell'ambito di SUPER VICINO, la sesta edizione di Art Stop, gli Scarabocchi di Maicol & Mirco si affermano come voci distintive e provocatorie. I due cartelloni in mostra si configurano come un dialogo visivo audace e irriverente, che esplora il confine tra l'umorismo e l'acume in ambito sociale attraverso la forma espressiva della vignetta.

Ciascun pannello è dominato da un acceso sfondo rosso che funge da tela per i loro “scarabocchi”. Queste vignette, si presentano come scherzi visivi, quasi schizzi di pensieri fugaci, ognuno concluso con una secca parola "fine" che suggerisce un taglio netto, una chiusura definitiva su ogni dichiarazione ulteriore.

gliscarabocchi.com

 
 

      Machines & Gods —
      In occasione della sesta edizione di ART STOP, intitolata SUPER VICINO, Fabiola Sangineto presenta Machines & Gods, un'opera isometrica che esplora il dialogo tra l'archeologia industriale e la mitologia classica. Ambientata nel quartiere Ostiense di Roma, l'opera combina elementi iconici come il Gazometro e il Ponte di Ferro con riferimenti ai monumenti del centro storico di Roma quali la colonna Traiana e il tempio di Minerva Medica. Al centro, la scultura meccanica della dea Atena simboleggia un portale verso un universo dove divinità e tecnologia si incontrano. Quest'opera agisce nello spettatore come un dispositivo narrativo che unisce i piani temporali trasponendoli su un piano di astratta e allo stesso tempo concreta convivenza.

      The Architects —
      Il secondo lavoro che l’artista Fabiola Sangineto espone per SUPER VICINO, la sesta edizione di Art Stop, è intitolata The Architects, un'opera parte della collezione "Universe Stations". Qui, l'artista immagina una città futuristica in bianco e nero, costruita in isometria e sospesa nell'universo. I protagonisti sono due figure robotiche ispirate a celebri progettisti e designer, simboli dell'evoluzione urbana e dell'importanza dell'architettura nel definire l'identità di un luogo. The Architects è un invito a contemplare come l'architettura possa essere strumento di narrazione e reinterpretazione del futuro. Attraverso la fusione dell'estetica e della funzionalità all'interno di un contesto onirico, l'opera incarna un'interrogazione ermetica sulla coesistenza armoniosa tra la visione umana e la realtà urbana.

fabiolasangineto.com

 
 

In occasione della sesta edizione di ART STOP, intitolata SUPER VICINO, Michela Picchi presenta Secret Garden, un vivido paesaggio dell'immaginario, la cui forza risiede nella capacità di affascinare e trasportarci in un altrove familiare, testimoniando la vitalità incessante della creatività. Il terrazzo della stazione si è trasformato in un giardino surreale, pieno di fiori esotici dai colori sgargianti che sembrano quasi pulsare di vita. La scelta di palette accese e di forme e composizioni dinamiche ci pone un invito alla dimensione onirica. 

      Il soggetto principale di quest’opera è la tigre, rappresentata al centro dell’opera e utilizzata dall'artista come metafora di libertà e potenziale ancora inespresso. Per Picchi, dipingere tigri significa esplorare l'emozione e la sensazione di libertà legate all'inizio di un viaggio, all'idea che all'inizio di un progetto tutto sia possibile e nulla sia ancora definito. La tigre e la natura immaginaria dei fiori e dell'ambiente si fondono in un equilibrio perfetto, creando una narrazione visiva che è allo stesso tempo enigmatica e invitante, tipica delle creazioni di Michela Picchi.

       Secret Garden è un invito a riflettere sull'arte come mezzo per riscoprire e ridefinire la nostra percezione del mondo.

michelapicchi.com

 
 

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